domenica 25 maggio 2008

Andrea Mosconi. I violini di Cremona


http://www.nytimes.com/packages/khtml/2007/06/02/world/20070603_CREMONA_FEATURE.html?adxnnl=1&adxnnlx=1211717310-Tvb9bE0Jp62bpa97qgeEew

Un violino ha bisogno di esser suonato, cosi' come una macchina ha bisogno di esser guidata o un sistema di riproduzione audio ha bisogno di esser amorevolmente assemblato.

A Cremona , citta' dove sono stati prodotti i migliori violini mai costruiti, questa attività e' espletata dal prof. Mosconi, settantacinquenne che da trent'anni, sei giorni su sette, sottopone giornalmente strumenti che valgono milioni di euro, ad una dieta a base di Bach, Tchaikovsky, e Bartok .

Il prof. Mosconi paragona paradossalmente la sua attività nella cappella-museo, un ambiente religioso e concentrato, alla guida di una formula 1. Citando Schumacher, puntualizza l'equivalente stato di concentrazione, sia nella guida a 300 all'ora, sia nell'estrarre una performance da un siffatto strumento.

Ogni mattina il prof Mosconi estrae, dalle teche in vetro, tre violini di Amati della meta' del XVI secolo, due Guarneri, e quattro strumenti di Stradivari, tre violini e un violoncello. Nessuna preferenza per l'uno o l'altro, tutti suonati con lo stesso amore.

Sarebbe come chiedere quale dei miei tre figli amo di più, e' la sua risposta alla domanda di un'eventuale preferenza.

Il perchè questi strumenti producano un suono inimitabile e' sempre rimasto un mistero: le teorie spaziano dalla possibilità che il legno sia stato trattato con acqua salata, o influenzato dall'era glaciale, o le particolari colle e vernici, o l'insieme di tanti particolari, fatto sta che da più parti, prima gli Americani, poi i Giapponesi , i Russi ed ancora gli Americani, si tenti di replicare la qualità del suono di Cremona , senza successo.

Questi preziosi strumenti hanno bisogno, come il corpo ha bisogno di movimento, di essere continuamente utilizzati.

Karl Roy, un costruttore tedesco di violini, conferma questa teoria e afferma che in tutto il mondo gli Stradivari ed altri strumenti di valore vengono regolarmente suonati, proprio come un essere umano ha bisogno di attività . Se rimanessimo per sempre, anche pure in una posizione confortevolissima, diventeremmo pazzi.

Per questo, il Prof Mosconi, che non suona il cello, ha asssunto un giovane musicista per utilizzare giornalmente l'unico violoncello della collezione, uno Stradivari del '700.

Il prof Mosconi, e' nato a Cremona, suona il violino dall'eta' di 9 anni, lo ha studiato ed insegnato, ed ora, ogni giorno, alle 8 del mattino utilizza prima i suoi attrezzi per la pulizia e l'ottimale umidificazione dell'aria, quindi estratti delicatamente i violini dalle loro custodie, li suona per 6/7 minuti. Scale ed arpeggi, poi qualcosa di più sostanziale.

Un grande strumento dovrebbe suonare, dice, una grande musica attraverso un grande artista. Non che io sia un grande, ma cerco di fare il mio lavoro al meglio.

Esegue, pur non essendo obbligato, in giacca e cravatta, come forma di riverenza verso l'oggetto, rendendo il suo privilegiato lavoro , che altrimenti rischierebbe di sfociare nella routine, più vicino alla poesia che alla pura attività lavorativa.

sabato 17 maggio 2008

Armonia


Come l'occhio esige l'armonia dei colori, l'orecchio esige l'armonia dei suoni.