giovedì 24 luglio 2008

Scena, evento, evocazione.

Herodes Atticus Odeon. Atene

Mikis Theodorakis. Live at Herodes Atticus Odeon 2005.
Concerto per la celebrazione dell'ottantesimo compleanno del maestro.
Strose to stroma sou gia dou.
Zorba.


Cerchietti verdi: posizione microfoni.

Immagine complessiva ripresa dai microfoni

Impianto di riproduzione.

Scena riprodotta.


Da sempre l'uomo ha sentito il bisogno di immaginare mondi artificiali in cui reinventarsi l'esistenza; questo bisogno ha trovato la sua espressione concreta - sin dalle prime presenze antropiche - nello spettacolo.
Lo spettacolo ha la funzione di evocare uno spazio ed un tempo artificiali, proiettando lo spettatore in una dimensione diversa da quella in cui vive abitualmente. Il compito dell'architettura è di contribuire a creare questo slittamento dal reale all'immaginario.
Per quanto diversi siano poi i tipi di spettacolo (di prosa, lirico, musicale ecc.) esiste un diaframma, visibile o non, tra spettatori ed artista; questi adotta potenti forme di espressione: il suono, l'immagine, il movimento. L'azione scenica deve poi trasmettersi, propagarsi da un soggetto all'altro attraverso apparati scenici e sonori e meccanismi che diffondano lo spettacolo in modo coinvolgente.

Chiudendo gli occhi, di fronte ad un buon impianto di riproduzione, dovremmo "vedere" musicisti e cantanti di fronte a noi, all'interno di uno spazio acustico virtuale.
La creazione di una scena tridimensionale e' ottenuta tramite una elaborazione da parte del cervello, della leggera differenza tra i segnali del canale sinistro e destro che arrivano simultaneamente alle nostre orecchie.
La percezione visuale funziona allo stesso modo: non esiste un'informazione di profondità nella retina del nostro occhio, il cervello elabora la profondità da due immagini piatte.
Un superbo soundstage, in un sistema di riproduzione, è estremamente fragile. Ogni dettaglio deve essere curato. Posizione d'ascolto, acustica ambientale, posizionamento dei diffusori, cablaggio, tutto concorre a mantenere intatte le sottili nuances, fondamentali al nostro cervello, al fine di ricostruire e focalizzare l'evento catturato ed elaborato dagli artefici della registrazione.

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