venerdì 15 aprile 2011

15/16 aprile 2011: Franco Serblin " Ktema" a Palermo.




Era il 2006 quando Franco Serblin scelse di lasciare in mani capaci l’Azienda da lui fondata e diretta per molti anni con grande passione e amore per la Musica.
Dalla sua ispirata matita sono nati diffusori che hanno segnato la storia della riproduzione musicale sia italiana che internazionale, orgogliosamente posseduti da schiere di appassionati in tutto il mondo che mai se ne priverebbero.

Un artigiano, così ama definirsi Franco Serblin, che non ha potuto né voluto fermarsi e compiacersi di quanto, seppure notevolissimo, aveva già fatto per questo settore.

Eccolo quindi ritornare in questi ultimi anni a disegnare, a testare altoparlanti, a riflettere su idee e soluzioni nuove. Serenamente, senza l’urgenza o le pressioni che a volte il mercato impone, assecondando il proprio istinto e sensibilità, per il puro piacere della ricerca e per quell’esigenza interiore che da sempre lo spinge, con umiltà e dedizione, a servire la Musica e chi la ama.

Ktêma è il nuovo diffusore di Franco Serblin: una creazione che rende omaggio ai progetti del passato, celebrando 30 anni di storia nel settore, e che parla al contempo un linguaggio nuovo.


Per rappresentare in Italia la sua nuova creatura Franco ha scelto la LP Audio di Luca Parlato che, per sensibilità musicale e passione dimostrate fino ad ora, gli è parsa essere la scelta più indicata.

Ora è giunto il momento di incontrare la nuova creatura di Franco Serblin, di apprezzarne i contenuti ed ascoltarne la voce.

Nei giorni 15 e 16 aprile, in contemporanea nazionale, Ktêma sarà presentata al pubblico presso i primi punti d’ascolto:


Audioplus Via Crispi 77 San Benedetto del Tronto (AP) Tel. 0735 593969 www.audioplushiend.it


Audio Video Club P.le Giusti 8 Vicenza Tel. 0444 324774


Hyper-Fi Via La Marmora 88 Palermo Tel. 091 300505


Musica&Video Via Piangipane 311 48124 Piangipane (RA) Tel. 0544 419138 www.musicandvideo.it


Taxivision Via Verdi 21 Torino Tel. 011 882185 www.taxivision.it


Ktêma sarà una presenza stabile presso questi rivenditori e gli appassionati potranno quindi ascoltarla anche successivamente all’evento di introduzione. Maggiori informazioni sui siti:








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Commenti
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Anonimo ha detto...

la vita e' fatta di momenti oggi ho vissuto momenti meravigliosi ascoltando le splendide ktema presso il negozio di Giuseppe Scardamaglia a Palermo la prima sensazione e' stata quella di una grande presenza scenica che conferiva tridimensionalita' ad un suono estremamente corretto e pulito piu' ascoltavo piu' mi sentivo coinvolto piacevolmente trasportato dalla musica che sgorgava dai diffusori con una purezza mai udita prima signor serblin la ringrazio per aver creato un diffusore meraviglioso che riesce ha trasformare suoni in emozioni e pura poesia

15 aprile 2011 13:05

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ginlotus ha detto...

In questi giorni ho avuto,grazie a Giuseppe Scardamaglia,propietario del prestigioso negozio Hyper-fi di Palermo,la possibilità di ascoltare questa nuova creatura di Franco Serblin.Io posso affermare che, dopo 12 anni di audizioni fatte in svariati negozi e fiere del settore,non avevo mai ascoltato nulla che mi avesse fatto venire la voglia di sostituire le mie splendide Amati Homage,acquistate da Giuseppe a suo tempo.La cosa che mi ha sconvolto maggiormente nell'ascolto delle Ktema è stato la incredibile scena di questi diffusori,ed anche se la timbrica assomiglia a quella delle mie casse,queste nuove hanno raggiunto una naturalezza ed una tridimensionalità che ti danno la straordinaria sensazione di essere materialmente avvolto dal suono.
Come se si stesse ascoltando in Dolby Digital.
L'altra cosa che ti affascina ascoltando la musica che esce da questi meravigliosi stumenti è rappresentata dalla delicatezza della sua timbrica,che sembra quasi provenire da un trasduttore a due vie e contemporaneamente la melodia non viene solamente riprodotta, ma viene proiettata verso l'ascoltatore con una energia straordinaria, che solo una cassa da pavimento può possedere, con l'assoluto controllo della gamma bassa che scende soavemente smorzata sino a delle frequenze incredibilmente basse.
Grazie Serblin per avermi fatto il meraviglioso dono di concedermi nuovamente ,dopo tanti anni,l'emozione di provare dei brividi nell'ascoltare un impianto Hi Fi.
E grazie a Giuseppe di avermelo permesso.
Ginlotus

17 aprile 2011 03:48

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7 commenti:

Luciano ha detto...

Abitando a Palermo, ho avuto la possibilità di essere tra i primi testimoni del ritorno sulla scena audio (inter)nazionale di Franco Serblin… L’attesa è stata lunga, ma ripagata… Dimenticate ogni S.F. passata e (ovviamente) presente… La nuova creatura dà un taglio netto con la storia. Niente suoni gentili, ovattati, “audiofili” ma un carattere imponente che tende a… sparire!
Leggo che uno dei concetti fondanti della Ktema sia stato il teatro antico, inteso sia come suggerimento per la pianta del diffusore, che come fonte di ispirazione per il compito assegnato allo stesso.
Se questi sono i presupposti, sicuramente hanno trovato un riscontro ed una precisa attuazione nel risultato. La prima impressione sonora, trovandosi davanti ad un gruppo di percussionisti orientali o ad un’orchestra sinfonica, è di avere una finestra sull’evento… Un’immagine ferma, nitida, stabile nella sua staticità anche in posizioni decentrate… Ho ascoltato molto anche in posizioni apparentemente “sfavorevoli”, ma l’insieme dell’evento, insieme a tutti i suoi dettagli, era sempre lì, nell’area delimitata dai due diffusori, quella che Serblin ha voluto essere il “luogo”: il proscenio.
Il suono? I diffusori sono fondamentalmente neutri (da qui l’esperienza della “finestra”), magnificano le migliori incisioni e non perdonano i difetti di quelle più antiche o manipolate…
Insomma delle macchine da musica che spariscono per diventare (paradossalmente) uno strumento di… visione della musica!
Sicuramente non per tutti (prezzo a parte): la catena dev’essere al di sopra di ogni sospetto e 2 metri di aria tra loro e la parete posteriore non è un requisito che tutti gli ambienti presentano… Ma certamente un pretendente al ruolo di “diffusore che duri” anche nei mutevoli sogni degli audiofili… Complimenti!

Anonimo ha detto...

Ieri pomeriggio esco di casa verso le 16.00 diretto verso una agenzia di viaggi per prenotare l’imbarco nave per le prossime ferie estive (pensarci in tempo fa risparmiare un bel po’ di soldi …). Risolto velocemente questa piacevole incombenza, mi accingo a ritornare verso casa, quando mi balena l’idea che visto che era un mesetto circa che non mi recavo dal caro amico Scardamaglia Giuseppe, in arte Leonida, decido di allungare la passeggiata verso il negozio del suddetto.
Arrivo e dopo un veloce saluto con il suo fido collaboratore Matteo, avendo notato nella sala principale dedicata agli ascolti approfonditi, un gruppo di attenti aficionados, chiedo se ci sono novità.
Il buon Matteo mi annuncia, con mal celata soddisfazione: “Sono arrivate le Ktema …”
Caspita, manco a saperlo, una vera ispirazione, appunto forse richiamato come dal canto delle sirene, mi ero recato a cotanto appuntamento.
All’interno della sala si nota subito un’aria di trepidante attesa, ancora le protagoniste non avevano fatto sentire la loro voce.
Naturalmente il palcoscenico era tutto per loro. Dove normalmente stazionano più coppie di diffusori per i confronti frequenti ad uso di possibili acquirenti o semplici curiosi, ora solo loro le Ktema … (o quasi ….)
Iniziano finalmente a suonare, un brano dopo l’altro, passando da un genere all’altro, inizialmente dando l’impressione di una normalità, solo apparente, perché tale normalità è semplicemente la facilità e naturalezza di un suono senza trucchi o stratagemmi ruffiani che possono ammaliare falsamente. Una normalità fatta di musica nel proprio ambiente naturale, così come è stata catturata dal tecnico di turno, e proprio come te la aspetteresti, se appena hai un minimo di esperienza di ascolto di musica dal vivo. Che sia una auditorium alla presenza di una grande orchestra, o di un duo violino e piano, o che sia un palcoscenico rock, dove i decibel la fanno da padroni.
Ma i brividi e le emozioni non mancano. Lascia fare alla voce unica ed inimitabile di Fabrizio De Andrè e poi vedi se non ti viene la pelle d’oca. O ad un organo a canne alla prese con Bach …
Musica, signori, …. solo musica e nient’altro. Con la EMME Maiuscola. Un disco dopo l’altro senza altri pensieri da audiofili maniaci …
Alla fine, nella mia mente, solo una preghiera al santo protettore dell’HI-END …. Fa che chi se le potrà portare a casa ne faccia un oggetto unico ed insostituibile. Respingi chi, a dispetto del prezzo tutto sommato abbordabile a molti, le compri pensando che magari possa poi rivenderle facilmente perché sicuramente tengono il prezzo, nella solita follia che colpisce l’audiofilo eternamente insoddisfatto.
In sostanza i diffusori per sempre ….
Ah dimenticavo … Complimenti a Serblin.
Saluti, Arnaldo

Unknown ha detto...

O. Wilde ci ha detto che "La bellezza è l'unica cosa contro cui la forza del tempo sia vana. Ciò che è bello è una gioia per tutte le stagioni, ed è un possesso per tutta l'eternità." Il riferimento al “possesso” trasforma l'aforisma appena riportato in una raffinata tag-line per uno spot pubblicitario dell'ultima creazione di Serblin. Il nome assegnato alle sue nuove casse, infatti, preso nientemeno che dalle pagine di Tucidide - κτῆμα ἐς αἰεί -, è un nome impegnativo ed importante: il “possesso perenne” è ciò che di universale e di immutabile la storia del mondo periodicamente ripropone.

Da Tucidide e Wilde (e la distanza temporale tra i due ci induce a pensare quanto è vero il loro insegnamento) apprendiamo, dunque, che il fluire del tempo non consuma i traguardi e i valori universali che sono raggiunti durante il nostro cammino, così come non può mutare lo stupore e il rapimento che uomini di tutte le epoche provano - in quanto umani - davanti alla bellezza.

Storia e bellezza in un nome, quindi, e se nomina sunt consequentia rerum, storia e bellezza sono l’anima dei nuovi diffusori di Serblin.

Le Ktema rappresentano un punto fermo nella storia personale e professionale di Serblin così come nella storia dell’alta fedeltà. Segnano il ritorno alla progettazione dopo l’abbandono della Sonus Faber, da lui fondata, e costituiscono il distillato del suo sapere nella progettazione di strumenti per godere della musica.

L’ascolto è coinvolgente: l’impostazione dei diffusori è molto neutra, il basso è ben controllato, grazie alla particolare progettazione che fa sì che il woofer lavori in un volume interno al mobile con un preciso controllo della compressione e della risonanza. Niente “muggiti” né “terremoti”, nulla che possa facilmente stupire alla ricerca del colpo d’effetto ma, semplicemente, una riproposizione credibile e ben intellegibile delle basse frequenze: l’organo di Gustaf Sjoekvist e il sax di Arne Domnèrus in “Antiphone Blues” - ottima registrazione - coprono tutte le frequenze basse, medio-basse e medie senza sopravanzarsi l’un l’altro, ma rendendo l’immagine di un grande organo che avvolge e contiene da ogni parte il sassofonista che “canta” le sue note di colore ottone. Nessuno sbilanciamento, nessuna sbavatura, anche con l’ovvio ascolto dei “Carmina Burana” diretti da Robert Shaw in una registrazione Telarc: cori ampi e perfettamente coerenti nella collocazione e nell’intensità del canto; percussioni energiche e controllate.

Ascoltare musica attraverso le Ktema è dunque un’esperienza emotiva ed intellettuale: i diffusori ci propongono l’idea della bellezza e ci offrono gli strumenti per coglierla in tutti i suoi particolari. Un’ultima nota sull’estetica del mobile: in pianta abbiamo un inseguirsi di linee concave e convesse che alleggerisce il disegno e che conferisce al mobile un’estetica molto particolare e, al tempo stesso, lo svincola da stilemi rendendolo adeguato ad arredamenti classici o moderni. Né “sarcofaghi” né “confessionali”, le Ktema, pur di dimensioni ragguardevoli, sono, semplicemente, eleganti.

Unknown ha detto...

O. Wilde ci ha detto che "La bellezza è l'unica cosa contro cui la forza del tempo sia vana. Ciò che è bello è una gioia per tutte le stagioni, ed è un possesso per tutta l'eternità." Il riferimento al “possesso” trasforma l'aforisma appena riportato in una raffinata tag-line per uno spot pubblicitario dell'ultima creazione di Serblin. Il nome assegnato alle sue nuove casse, infatti, preso nientemeno che dalle pagine di Tucidide - κτῆμα ἐς αἰεί -, è un nome impegnativo ed importante: il “possesso perenne” è ciò che di universale e di immutabile la storia del mondo periodicamente ripropone.

Da Tucidide e Wilde (e la distanza temporale tra i due ci induce a pensare quanto è vero il loro insegnamento) apprendiamo, dunque, che il fluire del tempo non consuma i traguardi e i valori universali che sono raggiunti durante il nostro cammino, così come non può mutare lo stupore e il rapimento che uomini di tutte le epoche provano - in quanto umani - davanti alla bellezza.

Storia e bellezza in un nome, quindi, e se nomina sunt consequentia rerum, storia e bellezza sono l’anima dei nuovi diffusori di Serblin.

Le Ktema rappresentano un punto fermo nella storia personale e professionale di Serblin così come nella storia dell’alta fedeltà. Segnano il ritorno alla progettazione dopo l’abbandono della Sonus Faber, da lui fondata, e costituiscono il distillato del suo sapere nella progettazione di strumenti per godere della musica.

L’ascolto è coinvolgente: l’impostazione dei diffusori è molto neutra, il basso è ben controllato, grazie alla particolare progettazione che fa sì che il woofer lavori in un volume interno al mobile con un preciso controllo della compressione e della risonanza. Niente “muggiti” né “terremoti”, nulla che possa facilmente stupire alla ricerca del colpo d’effetto ma, semplicemente, una riproposizione credibile e ben intellegibile delle basse frequenze: l’organo di Gustaf Sjoekvist e il sax di Arne Domnèrus in “Antiphone Blues” - ottima registrazione - coprono tutte le frequenze basse, medio-basse e medie senza sopravanzarsi l’un l’altro, ma rendendo l’immagine di un grande organo che avvolge e contiene da ogni parte il sassofonista che “canta” le sue note di colore ottone. Nessuno sbilanciamento, nessuna sbavatura, anche con l’ovvio ascolto dei “Carmina Burana” diretti da Robert Shaw in una registrazione Telarc: cori ampi e perfettamente coerenti nella collocazione e nell’intensità del canto; percussioni energiche e controllate.

Ascoltare musica attraverso le Ktema è dunque un’esperienza emotiva ed intellettuale: i diffusori ci propongono l’idea della bellezza e ci offrono gli strumenti per coglierla in tutti i suoi particolari. Un’ultima nota sull’estetica del mobile: in pianta abbiamo un inseguirsi di linee concave e convesse che alleggerisce il disegno e che conferisce al mobile un’estetica molto particolare e, al tempo stesso, lo svincola da stilemi rendendolo adeguato ad arredamenti classici o moderni. Né “sarcofaghi” né “confessionali”, le Ktema, pur di dimensioni ragguardevoli, sono, semplicemente, eleganti.

Giovanni / The dark side

Alfredo Gambino ha detto...

Confermo quanto affermato dall'amico Gioacchino Pezzati, al quale mi accomuna anche il possesso di un'altra coppia di splendide Amati Homage: le KTEMA sono semplicemente splendide sotto tutti i punti di vista e, sopratutto, di ascolto.

Alfredo Gambino.

Anonimo ha detto...

la vita e' fatta di momenti oggi ho vissuto momenti meravigliosi ascoltando le splendide ktema presso il negozio di giuseppe scardamaglia a palermo la prima sensazione e' stata quella di una grande presenza scenica che conferiva tridimensionalita' ad un suono estremamente corretto e pulito piu' ascoltavo piu' mi sentivo coinvolto piacevolmente trasportato dalla musica che sgorgava dai diffusori con una purezza mai udita prima signor serblin la ringrazio per aver creato un diffusore meraviglioso che riesce ha trasformare suoni in emozioni e pura poesia

Anonimo ha detto...

In questi giorni ho avuto,grazie a Giuseppe Scardamaglia,propietario del prestigioso negozio Hyper-fi di Palermo,la possibilità di ascoltare questa nuova creatura di Franco Serblin.Io posso affermare che, dopo 12 anni di audizioni fatte in svariati negozi e fiere del settore,non avevo mai ascoltato nulla che mi avesse fatto venire la voglia di sostituire le mie splendide Amati Homage,acquistate da Giuseppe a suo tempo.La cosa che mi ha sconvolto maggiormente nell'ascolto delle Ktema è stato la incredibile scena di questi diffusori,ed anche se la timbrica assomiglia a quella delle mie casse,queste nuove hanno raggiunto una naturalezza ed una tridimensionalità che ti danno la straordinaria sensazione di essere materialmente avvolto dal suono.
Come se si stesse ascoltando in Dolby Digital.
L'altra cosa che ti affascina ascoltando la musica che esce da questi meravigliosi stumenti è rappresentata dalla delicatezza della sua timbrica,che sembra quasi provenire da un trasduttore a due vie e contemporaneamente la melodia non viene solamente riprodotta, ma viene proiettata verso l'ascoltatore con una energia straordinaria, che solo una cassa da pavimento può possedere, con l'assoluto controllo della gamma bassa che scende soavemente smorzata sino a delle frequenze incredibilmente basse.
Grazie Serblin per avermi fatto il meraviglioso dono di concedermi nuovamente ,dopo tanti anni,l'emozione di provare dei brividi nell'ascoltare un impianto Hi Fi.
E grazie a Giuseppe di avermelo permesso.
Ginlotus