lunedì 12 novembre 2012

Stimoli visivi e volume sonoro percepito





Allo stato attuale, pochissime risultano le ricerche sulla relazione suono/colore, intese come volume percepito in funzione di uno stimolo cromatico. Tra queste, alcune effettuate dall'Università di Monaco di Baviera, in particolare dal prof. Alfred Menzel.


In un contesto psicoacustico, è stato valutato il volume percepito da alcuni soggetti, attraverso un ascolto in cuffia, in funzione di stimoli visivi.

In particolare, per verificare se differenti immagini visive possano o meno influenzare il volume percepito di un suono, è stato effettuato un esperimento utilizzando immagini al computer di macchine sportive in vari colori, in particolare una rossa, una verde, una blu ed una verde scuro.

Contemporaneamente, sottoposti a stimolo visivo, i soggetti sottoposti al test potevano ascoltare il rumore di un motore in accelerazione a quattro differenti livelli di volume, rispettivamente 90, 86, 82 e 78 dB.

È stato utilizzato un valore di riferimento in funzione di un colore, 90 dB per una macchina di colore verde scuro.

È risultato che la visione della macchina di colore rosso ha prodotto nell'ascoltatore la sensazione di un volume maggiore del 5% rispetto al riferimento del verde scuro.
La visione della macchina blu e di quella verde chiaro ha prodotto un volume percepito inferiore a quello della macchina rossa e di quella verde scuro.



Questo studio ha confermato un precedente esperimento effettuato attraverso l'ascolto del rumore prodotto da treni di diverso colore, da cui si era evinto il maggior volume percepito dall'osservazione dell'immagine di un treno di colore rosso, rispetto ad altri di colore blu e verde.

Un'ulteriore prova è stata effettuata in merito all'influenza di variazioni di volume percepito in funzione di stimoli visivi generati da oggetti colorati: sono state utilizzati apparecchi radiofonici di colore differente, in particolare di colore grigio, verde, rosso, azzurro e fucsia.

Ancora una volta, in alcuni soggetti sono state riscontrate variazioni percepite con escursioni di circa 1 dB, con il minimo, -0.5 dB per l'apparecchio di colore blu ed un massimo di + 0,5 rispetto al riferimento per quello di colore rosso.

Un ulteriore, interessante test effettuato sempre dal Dr. Menzel ha permesso di valutare l'incidenza dell'illuminazione sulla quantità di volume sonoro soggettivamente ritenuto confortevole.

Per determinare se l'illuminazione avesse o meno un ruolo nella misurazione del livello percepito del parlato, sono stati effettuati due esperimenti, uno sotto normale illuminazione ed uno in totale assenza di luce.
Nel primo, i soggetti sottoposti al test hanno ricevuto istruzioni al fine di valutare e regolare il livello sonoro fino a raggiungere quello ritenuto ottimale.

In seguito, ripetendo la prova al buio, si è scoperto che il livello sufficiente per un parlato confortevole in questa condizione, era più basso di circa un decibel rispetto alla misurazione con la stanza illuminata.
Alcuni soggetti hanno reagito con valori più elevati di necessità di riduzione del volume, in alcuni casi fino a sei decibel .

Il commento ai risultati della prova, osservata la riduzione del livello di volume ritenuto confortevole in condizioni di oscurità, non trae una conclusione univoca ma estende l'interpretazione del fenomeno a due possibilità: l'una, che l'incremento del volume necessario in condizioni di illuminazione sia causato dagli stimoli visivi che distraggono l'attenzione dal parlato; o, inversamente, che la riduzione del volume richiesta in condizioni di oscurità sia causata da una maggiore attenzione allo stimolo acustico, o da una combinazione dei due meccanismi.

Un'ulteriore possibilità di interpretazione è quella che il soggetto percepisca un volume maggiore in condizioni di oscurità, condizionato ancestralmente dall'associazione di queste condizioni alla notte ed alla conseguente sensazione di calma, quiete e di minor rumore interferente, diversamente dalle condizioni di luce, associate a maggior rumorosità.

In conclusione, non è univocamente chiarita la motivazione della minor necessità di volume sonoro in condizioni di oscurità e conseguentemente, all'opposto, di una maggior quantità di livello acustico in condizioni di luminosità.

Le variazioni acustiche percepite, fra le condizioni di buio e di luce, risultano oscillanti da un minimo di 1 ad un massimo di 6 decibel.

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Giuseppe Scardamaglia