mercoledì 10 settembre 2008

Magia musicalis.


La "magia naturalis, basata su conoscenze e pratiche empiriche, era abbondantemente utilizzata nel '500 da categorie eterogenee di personaggi, musicisti , farmacisti, alchimisti fino a ciarlatani ed imbonitori di piazza,e permetteva , in un secolo ancora dominato dall'ignoranza della fenomenologia scientifica, di stupire il popolo con effetti speciali basati su leggi fisiche naturali non ancora scoperte e codificate.Nei secoli seguenti, l'avvento del metodo scientifico riduce drasticamente l'importanza di questo tipo di manipolazione di fenomeni naturali, combattendo, ma non eliminando completamente come possiamo vedere ancora al giorno d'oggi, l'uso spregiudicato di questi "poteri" , allo scopo ottenere dei vantaggi a danno di individui evidentemente predisposti ad accettare teorie strampalate , affascinati dalla diversità delle argomentazioni e dal fascino dell'irrazionale.E' evidente che la scienza ha ormai spiegato quasi tutto dei fenomeni naturali, ma , dove si tratta di percezione sensoriale, appaiono evidenti i limiti della teoria che, quasi sempre, non è in grado si spiegare razionalmente tramite misurazioni ciò che attiene alla sfera del percepito.Nel campo della riproduzione del suono, ad oggi, nonostante i progressi dell'analisi e delle strumentazioni di misura, rimane sempre un mistero il contrasto fra sensazioni spesso negative nell'ascolto della musica e l'apparente perfezione tecnologica delle apparecchiature utilizzate.PierreJohannet un ricercatore francese, come già visto nel precedente articolo "Suono ed aria", ipotizza un coinvolgimento dell'aria come influenza ed ostacolo alla percezione della qualità del suono.La qualità quindi esisterebbe nella stanza d'ascolto, ma non verrebbe rivelata, a causa della mutevolezza della qualità dell'aria , ipotesi apparentemente fantasiosa ma non priva di una certa credibilità teorica.Accanto ad ipotesi più o meno scientifiche, il mancato risultato di una riproduzione audio gratificante, viene spesso attribuito da appassionati e tecnici ad ipotetiche carenze di messa a punto della catena audio, alla qualità di uno o più componenti non all'altezza del resto ed alla mancanza di un non precisato concetto di sinergia, che si baserebbe su presupposti tecnici ma che assume spesso una connotazione di magia casuale. Forse non a caso è molto diffuso nel settore dell'audio di alto livello, il concetto di "magia musicale", la massima aspirazione dell'audiofilo, che sta ad indicare il raggiungimento dell'obiettivo tanto desiderato o la delusione per la sua mancanza.Nell'assemblare e mettere a punto un sistema audio si utilizza, in assenza appunto di una correlazione fra scienza e risultato, il metodo empirico del" prova e ritenta", con elevatissima possibilità di insoddisfazione permanente e notevole esborso finanziario in apparecchiature ed accessori costosissimi.La varietà di accessori che il settore audio offre è, a dir poco sterminata, la loro ragion d'essere è giustificata in buona parte da un ipotetico beneficio di ordine tecnico rivolto a supplire ipotetiche carenze delle apparecchiature, ma in gran parte questi complementi rappresentano il tentativo di modificare e risolvere problemi di qualità d'ascolto in modo semplicistico ed economico rispetto ad un cambio di apparecchiature. Cavi, punte coniche anti vibrazioni, piedini ammortizzanti, connettori , parti elettroniche speciali, tutto sembra finire in un pozzo senza fondo, lasciando spessissimo l'amaro di un risultato cercato e non raggiunto.
La carenza di risultati ottenibili seguendo le vie della scienza tradizionale, l'ininfluenza dei dati tecnici sulla qualità del suono, l'insoddisfazione cronica dell'appassionato, ha lasciato aperta, nel settore audio, la via del ricorso ad ogni genere di ipotesi di rimedi alternativi ed accessori magici.Filosofie e teorie pseudo scientifiche che assicurano mirabolanti miglioramenti della qualità sonora con argomenti obiettivamente a metà strada fra il ridicolo e il delirio, convivono con altre che a volte nascondono concetti avanzati riguarso l'influenza sulla capacità percettiva di fenomeni sconosciuti ed immisurabili.Accessori incredibili generano sorrisi e scherno, teorie razionalmente inaccettabili, a volte però manifestando qualche fondamento in dimostrazioni empiriche ,generano, se non giustificabili da un presupposto scientifico, una dissonanza cognitiva nell'ascoltatore ovvero un contrasto fra nozioni e certezze acquisite nel tempo e realtà non corrispondente.
Dubbi e perplessità conseguenti, si sciolgono a questo punto, o con il rifiuto assoluto o con l'accettazione del fenomeno percepito ed inspiegabile. Il settore high end audio ancora oggi, anzi più che mai, è pervaso di un alone di esoterismo che non permette, a chi non è introdotto, di comprendere la logica e l'importanza delle pratiche e delle scelte degli audiofili, disposti a follie per un briciolo di magia all'ascolto. Si creano quindi incomprensioni e conflitti anche fra soggetti che condividono la stessa passione, non essendo chiaro e condiviso il limite accettabile del coinvolgimento e della conseguente apparente follia.

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