sabato 5 settembre 2009

Verità scientifica e credenze collettive


Charles Sanders Peirce

http://it.wikipedia.org/wiki/Charles_Sanders_Peirce


Il solo obiettivo della ricerca è lo stabilirsi di un’opinione.
Si potrebbe supporre che questo non basti, e che noi andiamo in cerca non meramente di un’opinione, ma di un’opinione vera.
Ma se mettete alla prova questa supposizione, la troverete senza fondamento: infatti, appena raggiungete una salda credenza, siete perfettamente soddisfatti, sia che la credenza sia vera, oppure falsa. [...]
(C. S. Peirce, Il fissarsi della credenza, in C. S. Peirce, Le leggi dell’ipotesi, a cura di M. A. Bonfantini, R. Grazia e G. Proni
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Abitualmente ogni fenomeno che non trova una spiegazione logica e certa, viene catalogato secondo l'ipotesi scientifica che più si avvicina alla diagnosi del problema.

Questa ipotesi spesso indimostrata e molto spesso indimostrabile, serve a placare il dubbio che per natura è irritante in antitesi alla certezza che corrisponde invece ad uno stato di riposo della mente.

L'attività mentale per natura crea l'irritazione del dubbio che deve essere spenta con una credenza.

Il risultato di un'indagine culmina quindi con la formazione di un'opinione.

Non importa che questa opinione sia vera, l'importante è che venga ritenuta tale.

La verità coincide quindi con quello che viene creduto in ogni momento.
 

Charles_Sanders_Peirce individuò quattro metodi per placare il dubbio, spegnere l'irritazione e raggiungere una credenza.


Il metodo della tenacia:

Il primo, quello della tenacia, è quello di risolvere i nostri dubbi con la prima risposta immaginabile e poi attenersi incrollabilmente ad essa respingendo ogni possibile alternativa e chiudendo gli occhi davanti ad ogni fatto che possa contraddirla.
Questo metodo, afferma Peirce, è semplice e può apparire a prima vista sciocco, ma contiene molti elementi positivi.
Quest'uomo si assicura a buon mercato un piacere che non sarà seguito dalla benchè minima delusione, non si pone il problema di essere razionale e infatti parlerà spesso della debole ed illusoria ragione umana.
Peirce suggerisce di lasciarlo pensare come vuole.

 
Il metodo dell'autorità:

La tenacia viene messa in questione quando l'individuo, chiuso nelle sue convinzioni si rende conto che altri individui possiedono altre credenze.
Sorge quindi, al fine di placare il dubbio, l'esigenza di creare e fissare credenze comuni a tutti gli individui.
Mezzi di comunicazione ed ideologie sono al servizio di questa finalità per assicurare la pace sociale, ma a lungo termine anche i più fedeli saranno scossi dal contatto con altre credenze e ricomincerà l'irritazione del dubbio.

 
Il metodo della ragione a priori:

Coltivando il dubbio, gli uomini arriveranno a desiderare che la fissazione delle credenze non sia ne arbitraria ne forzata, ma sorga naturalmente dalla discussione e dalla libera interazione delle opinioni.
Questo metodo, benchè più evoluto, è secondo Peirce comunque un metodo fallimentare in quanto non si fissano le credenze realmente coerenti con l'esperienza ma quelle che collettivamente si è portati a credere.
Si confonde la realtà con quello che conviene credere, rasssicurati in questo dal consenso umano.

 
Il metodo scientifico:

Ciò che è reale è indipendente dall'opinione.
La scienza è l'unico metodo in cui la credenza non è prodotta soggettivamente ed arbitrariamente, ma è un'adeguazione dell'intelletto all'oggettività.
La conoscenza prodotta dalla scienza è mutevole ed imperfetta, ma si evolve necessariamente verso la verità.
L'opinione è quindi sostituita da ciò che è reale.

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